Eugene T. Gendlin: le date fondamentali

Eugene T Gendlin nasce a Vienna il giorno di Natale del 1926. Il tedesco è la sua lingua madre.
Nel 1938, a 13 anni, fugge con la famiglia dall’Austria per la persecuzione nazista dovuta alle sue origini ebree. Lo stesso accadde ad altri che diverranno poi psicologi illustri (Freud, Adler, Ferenczi, Moreno, Rank, Kernberg, etc.).

Per i suoi studi di Filosofia frequenta la prestigiosa “University of Chicago” dove si laurea nel 1950 con la tesi “Dilthey and the problem of comprehending human significance in the science of man”. A partire dalla Filosofia i suoi interessi si espandono alla psicologia e alla psicoterapia. Frequenta pertanto un corso per il dottorato con Carl Rogers, direttore del “Center for Counselling” della stessa università.

In questi anni Gendlin si sente attratto dalla fenomenologia delle emozioni, così come era stato attratto da Husserl e da tutta la filosofia esistenzialista contemporanea. Negli anni ’50 inizia la collaborazione con Carl Rogers, partecipando all’intenso lavoro di quest’ultimo a partire dalle cosiddette core conditions fino ai lavori sperimentali del progetto Wisconsin.

Nel 1958 Gendlin presenta la sua tesi di dottorato dal titolo: “The function of Experiencing in symbolization”. Si concentra sullo “Experiencing” sia come concetto terapeutico che come fondamento di quella che sarà la sua psicoterapia esperienziale.

Nel 1962 Gendlin pubblica il suo primo libro, “Experiencing and the creation of meaning: philosophical and psychological approach to the subjective”. In questo libro Gendlin tratteggia la relazione concettuale con la psicoterapia esperienziale. Il libro verrà riedito nel 1990 e tradotto in giapponese nel 1993.

Nel 1969 pubblica insieme a Klein, Mathieu e Kiesler “The experiencing scale: a research and training manual”, Vol. I e II, un importante strumento di assessment della capacità che hanno individui e clienti di accedere allo “experiencing”. Tradotto in tedesco (1977), olandese (1978), giapponese (1986) e spagnolo (1997).

LEGGI ANCHE:  Focusing e spiritualità: Buddhismo

Nel 1969 pubblica il primo articolo con titolo “Focusing”, in cui introduce l’approccio corporeo nella relazione d’aiuto come forma concreta di psicoterapia esperienziale.

Nel 1970 Gendlin viene premiato dall’American Psychological Association (APA) per il suo contributo alla psicoterapia esperienziale. In questi anni Gendlin si dedica allo sviluppo del Focusing, dei manuali per la formazione e la ricerca ad esso relativi, ma senza mai smettere di pubblicare articoli filosofici e di approfondire la sua teoria della personalità.

Nel 1978 appare il libro Focusing. Il libro compare nella sua prima edizione seguita molto presto dall’edizione tascabile pubblicata da Bantam Books nel 1981. Il libro viene accolto con grande e rapido favore: 18 ristampe in inglese, viene tradotto in olandese (1981), tedesco (1981), giapponese (1982), svedese (1982), spagnolo (1983), danese (1983), francese (1984), ungherese (1986) e italiano (2001).

Nel 1986 Gendlin pubblica “Let your body interpret your dreams” Wilmette Ill. Chicago. Tradotto in tedesco (1987), in giapponese (1988) e in olandese (1991), spagnolo (dicembre 2001).

Nel 1988 pubblica il necrologio del suo maestro e collega Carl Rogers su richiesta della rivista American Psychologist.
Nel 1996 Gendlin pubblica l’attesissimo libro Focusing-Oriented Psychotherapy. Manual of the Experiental Method. Guilford Press, New York (edizione giapponese nel 1998, spagnola nel 1999, italiana nel 2010 con il titolo “Il Focusing in psicoterapia – una introduzione al metodo esperienziale”, Astrolabio Ubaldini).

Nel 1999, una volta in pensione, viene incaricato dalla University of Chicago di coordinare il Congresso Internazionale: What after postmodernism? con psicologi, filosofi, letterati, artisti, ecc. la cui eco avrà un certa risonanza nell’ambiente filosofico contemporaneo. Successivamente, Gendlin si trasferisce a 70 Km a nord di New York, dove si dedica al lavoro sul suo testo “The process model” e a consolidare il metodo che ne deriva che chiamerà Thinking at the Edge (TAE).

LEGGI ANCHE:  Thinking At The Edge: come pensare al margine?

Eugene T. Gendlin muore l’1 maggio 2017 nella provincia di New York lasciando in eredità al mondo un modello filosofico ed esistenziale completamente nuovo sulla cui impronta è possibile edificare un futuro autentico, innovativo e creativo improntato al rispetto umano più profondo.

Oggi il “TIFI – The International Focusing Institute”, già “TFI” o “The Focusing Institute”, continua a calcare le orme del suo fondatore, promuovendo la cultura del Focusing in tutto il mondo grazie alle migliaia di individui, associazioni, appassionati e professionisti che incarnano lo spirito e la professionalità del “Focusing way”.

A Gene, a Mary e a tutto il mondo del Focusing va la profonda riconoscenza di SIdF e dei suoi fondatori.